Marcelino Pena (Galizia) RUTAS Y DESIERTO Itinerari e deserto

Domenica 30 Settembre  ore 21.30  -  PRIMA NAZIONALE
Teatro Kismet OperA

di e con Marcelino Pena
assistente alla produzione Belen Duarte

Monologo in movimento di danza improvvisata.
Il punto di partenza sorge dall’intenzione di rappresentare attraverso la danza i tratti agili e precisi che un pittore realizza improvvisando su una tela bianca; i suoi gesti si traducono in linee, cerchi, spirali, macchie punti, etc.. che compongono la coreografia del braccio esecutore. Creando direzioni, tensioni, fughe, colori, ombre, il pittore, nell’intimità del suo studio, compone il quadro che di quei gesti è espressione. Il tentativo è quello di trovare un linguaggio del movimento che permetta di tradurre e rappresentare l’espressione pittorica, dinamica ed estatica allo stesso tempo. La musica montata per l’occasione costituisce la struttura su cui si sviluppa l’improvvisazione. Una panchina o una sedia sul palco, epicentro, fuoco, percorsi e momenti di svolta. Come introduzione al lavoro sul corpo, con pennarelli colorati in mano, il performer “in situ” realizza su un pannello bianco il bozzetto o preambolo del monologo di movimenti che seguirà. L’improvvisazione rischia di essere influenzata da diversi fattori permanenti, musica, pubblico, spazio e tempo. Fattori questi necessari affinché ogni improvvisazione sia unica e spontanea.

MARCELINO PENA Nasce tra monti, boschi, fiumi e baie della Galizia, regione autonoma del nord-ovest della Spagna, da una famiglia di contadini, operai e artigiani e assimila da subito la predisposizione al lavoro fisico e plastico. Accanto agli studi di elettronica approfondisce le arti marziali (1° Dan di Taekwondo) e lo studio della danza presso la Scuola Superiore di Danza di Lisbona. Lavora con il coreografo Francisco Camacho.Tornato in Spagna nel 2004 insieme ad altri artisti inaugura il centro performativo “PlayCulture” luogo di incontro e sperimentazione delle arti contemporanee. Nel 2008 collabora con il maestro di mimo Nacho Otero alla realizzazione dello spettacolo “Erocion inducida”. Dal 2010 vive e lavora in Belgio come danzatore e scultore/restauratore della pietra.